To Kill A Mockingbird descrive gli avvenimenti quotidiani nella contea di Maycomb, una città dell'Alabama nel sud degli Stati Uniti. La storia è ambientata negli anni '30, quando le persone erano per lo più povere a causa della Grande Depressione. Ambientata in un'epoca precedente all'implementazione dell'uguaglianza razziale e sessuale, la storia fornisce informazioni sulla mentalità degli abitanti della contea e sulle loro pratiche discriminatorie, aggravate dalla loro difficile situazione finanziaria. La contea di Maycomb è una città di bianchi; la comunità nera vive alla periferia della città. Il razzismo è così dilagante che le persone non si rendono nemmeno conto che stia accadendo. I neri sono privati dei diritti fondamentali; non sono ammessi lavori veri e propri e vengono separati dai bianchi in ogni occasione. Ai neri è addirittura proibito andare in una chiesa bianca o salire sull'autobus di un bianco. I bianchi della contea di Maycomb credono di essere superiori ai neri in ogni senso ed evitano il più possibile il contatto con loro. Questo comportamento è ben rappresentato dai trattamenti ingiusti e dispregiativi subiti da Tom Robinson, un povero uomo di colore accusato di aver violentato una giovane donna bianca, Mayella Ewell. Sentendosi umiliata dopo il suo fallito tentativo di sedurre Tom, Mayella agisce accusando lui di stupro. Questo è crudele da parte sua, perché sa che mandare un uomo di colore a processo è una condanna a morte. Anche se è innocente, Mayella sa che Tom avrà pochissime possibilità di vincere la causa. Diamine Tate, lo sceriffo della contea, arresta Tom anche se non ci sono prove delle affermazioni di Mayella. Ciò può sembrare ingiusto, tuttavia, quando si rende conto di quanto sia agitata la città per il caso e, per paura per la sicurezza di Tom, Heck Tate decide che trattenere Tom potrebbe essere la cosa giusta da fare. Ciò suggerisce che lui... a metà carta... viene dichiarato colpevole e viene mandato in prigione. Invece di tutelare i suoi diritti, il sistema giudiziario lo condanna ipocritamente. Il verdetto sconvolge i figli di Atticus e influenza in modo significativo il modo in cui vedono il mondo. Col passare del tempo, Tom si demoralizza anche se Atticus è ancora determinato a lottare per la sua giustizia. A Tom restano solo due opzioni; combattere il sistema giudiziario che opprime i diritti dei neri, oppure scappare. Alla fine Tom decide che la sua unica possibilità è scappare. Mentre attraversa il cortile della prigione, le guardie gli sparano. Tom muore a sangue freddo incapace di rivendicare la sua giustizia. Harper Lee esprime l'ingiustizia e la crudeltà affrontate da Tom Robinson attraverso questi eventi. Harper Lee realizza la brutalità di una comunità bianca nei confronti degli individui neri prima dell'instaurazione della parità di diritti, e lo fa attraverso la storia di Tom Robinson.
tags