Non c'è abbastanza letteratura di questo periodo proveniente dalle classi medie e basse della società, e la visione delle donne che abbiamo proviene da scritti dei maschi della classe superiore. Per quanto le donne di Atene fossero un enigma, è chiaro che “le donne erano per la maggior parte delle nullità legali” (O'Neal 117) a cui veniva negata qualsiasi associazione e partecipazione alla vita intellettuale della loro città. Le donne non erano coinvolte nell'istruzione e non imparavano mai a leggere o scrivere. O'Neal scrive: "I principali portavoce dell'Atene del V secolo, Pericle e Tucidide, disdegnavano le donne ateniesi". (O'Neal 117) Sulla base dei loro scritti e di prove superabili, si può presumere che le donne avessero solo due ruoli ad Atene: moglie o madre. Una ragazza veniva idealmente sposata a 14 o 15 anni di età, ed era necessario che la sposa fosse vergine, altrimenti veniva svergognata e venduta a