Erano le 3:30 del mattino ed ero nel minimarket della scuola a curiosare per un paio di minuti prima di decidere di comprare carne secca, mix Chex e un'intera lattina di Pringles. Mi sono svegliato nel pomeriggio per scoprire che avevo già mangiato tutto quello che avevo comprato quella mattina tranne cinque Pringles. Se non è già evidente, come la maggior parte degli studenti universitari, non mangio molto sano. Sfortunatamente, anche molti americani non mangiano molto sano e questo sta spingendo il nostro governo a proporre molte possibili soluzioni. Una di queste soluzioni è la “Fat Tax” in base alla quale il governo impone un’imposta aggiuntiva sugli alimenti non salutari. Tuttavia, ci sono molti ostacoli che ostacolano il suo passaggio alla legge. Anche se ci sono ragioni per cui una fat tax potrebbe essere una buona idea, ci sono molti aspetti negativi relativi al sistema sanitario americano e alla sua gente che chiaramente mettono in ombra i possibili benefici. Ad esempio, alcune persone credono che l’obesità stia intasando il nostro sistema sanitario, ma molti esperti ritengono che qualsiasi tassa sul cibo possa avere circostanze impreviste. Una tassa sugli alimenti malsani non è il modo in cui gli Stati Uniti dovrebbero comportarsi con i propri cittadini malsani. Questa “tassa sul grasso” è più un’idea per imporre una tassa sugli alimenti malsani che una tassa vera e propria. Ci sono state molte proposte per tassare alcuni alimenti in base al rapporto grassi/peso, altri in base al rapporto grassi/nutrienti e alcuni addirittura tassare le bevande gassate zuccherate, ma tutte hanno un unico obiettivo: rendere le persone più sane. Non tutte le tasse sui grassi sono proposte, infatti l’Australia, proprio come gli Stati Uniti, non impone un’imposta sulle vendite di prodotti alimentari ma, a differenza degli Stati Uniti, l’Australia applica un’imposta sulle vendite sugli alimenti non salutari. Questo non è del tutto senza precedenti, infatti l'Assise del Pane è stata la prima legge alimentare approvata nel 1202 per l'Inghilterra...... metà del documento...... I legislatori si pronunciano sulla "Fat Tax", WNYC, 22 gennaio 2010. Rete. 4 febbraio 2010 Levenson, Barry e Doering, Ronald L (REVISORE). "Malluzzo Habeas: un'introduzione alla storia della legislazione alimentare statunitense." Food in Canada 1 giugno 2003: ABI/INFORM Trade & Industry, ProQuest. Rete. 4 febbraio 2010. McColl, Karen. Le “fat tax” e la crisi finanziaria. La Lancetta. Londra: 7 marzo 2009. vol. 373, Ed. 9666, pag. 797-8 (2 pp.). Print.Mello, Michelle M. "Obesità: scelta personale o problema di salute pubblica?" Natura Pratica Clinica Endocrinologia e Metabolismo 4.1 (2008): 2-. Stampa.Stéphan Marette, Jutta Roosen e Sandrine Blanchemanche. "Tasse e sussidi per cambiare le abitudini alimentari quando l'informazione non è sufficiente: un'applicazione al consumo di pesce". Journal of Regulatory Economics 34.2 (2008): 119. Stampa."Sondaggio: aggirare il nemico; a venire." The Economist 369.8354 (2003): 15. Stampa
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